giovedì 23 giugno 2011

L’edificio Media-TIC a Barcellona

L’Edificio, dell’Arch. Enric Ruiz-Geli di forma cubica, in struttura metallica, misura 24.000 mq destinati ad ospitare imprese, istruzione e servizi al cittadino. L’Università Oberta de Catalunya occuperà 5.000 m2 ubicati ai tre piani superiori dell’edificio, dove saranno trasferiti l’Internet Interdisciplinary Institute, il eLearn Center, ed il Barcelona Digital Centro Tecnológico. Al piano terra troveranno collocazione i servizi comuni e gli uffici di informazione. Lo spazio è stato concepito come sede simbolica del mondo digitale e veicolo per la diffusione delle nuove tecnologie, ma anche come uno spazio socialmente aperto.


Il media-TIC si trova nel quartiere 22 @ Barcelona, ​​ laboratorio di trasformazione urbana tra i più importanti della città negli ultimi anni, oltre che uno dei più ambiziosi nel suo genere a livello europeo, che può contare su un ammontare di investimenti pubblici infrastrutturali di 180 milioni di euro. Il progetto trasforma 200 ettari di zona industriale del quartiere di Poblenou e gode di una straordinaria quantità di centralità urbane e metropolitane.
Il nuovo fulcro produttivo della città è scandito dall’Avenida Diagonal, forte segno urbano del Piano Cerdà, oggi asse finanziario principale di Barcellona, che ​​nel suo primo tratto collega due grandi centri di attività amministrative e culturali, quali la Plaza de las Glorias, ed il Centro Congressi Internazionale di Barcellona, ​​che è il più grande centro congressi in Europa meridionale, capace di poter ospitare convention fino a 20.000 persone.


Il distretto 22 @ Barcelona consente l'accesso a più di 4,4 milioni di persone con i mezzi pubblici in meno di un'ora ed è dotato di un'eccellente accessibilità a scala urbana, metropolitana ed internazionale, resa possibile attraverso una rete globale di efficienti infrastrutture di trasporto autostradale e su rotaie, che collegano il rinnovato quartiere con il territorio circostante, e che conducono alle stazioni ad alta velocità e agli aeroporti internazionali.
Le facciate del Media-TIC sono progettate in relazione alla loro esposizione. La facciata sud-ovest, che è la più esposta all’irraggiamento solare, con 6 ore giornaliere, si compone di un gran numero di cuscinetti, membrane gonfiabili di forma triangolare di ETFE (Etilene Tetrafluoro Etilene), un innovativo materiale di recente impiego nel settore delle costruzioni, che può ridurre le emissioni di CO2 ed isolare termicamente l’edificio. Le camere d’aria si gonfiano e sgonfiano grazie a dei sensori automatici, i luxometer, che reagiscono a seconda delle necessità e che utilizzano un sistema in grado di iniettare azoto nelle sacche longitudinali al fine di ridurre la potenza del sole di ben quattro volte. L’edificio, grazie a questo particolare rivestimento, riuscirà a diminuire le emissioni del 37%.
Il tetto dell’edificio ospita i moduli fotovoltaici e un giardino che, oltre a produrre energia pulita, sono in grado di aumentare l’isolamento termico. L’acqua piovana è convogliata in un serbatoio e riutilizzata nei servizi igienici e per l’irrigazione delle piante. (di Marta Putelli - Foto Cabiria Tomat)



 

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